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Legge Gelli. Oltre 200 partecipanti al Convegno promosso ieri dalla Asl di Rieti

La Dg D’Innocenzo ha evidenziato come “l'elemento maggiormente innovativo del provvedimento” sia “lla gestione del rischio sanitario con l’introduzione di un’attività di risk management obbligatoria”. D'accordo il relatore della legge, Federico Gelli: “Nel corso degli ultimi vent’anni - ha detto - c'è stato un graduale allontanamento tra medico e paziente e un pericoloso sgretolamento del rapporto di alleanza terapeutica. Oggi finalmente siamo tornati a parlare di sicurezza delle cure” >>leggi

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A NATALE IL VICEMINISTRO ALLA SALUTE SILERI IN VISITA ALLA ASL RIETI Il 25 dicembre 2020, il viceministro alla Salute Sen. prof. Pierpaolo Sileri, si è recato in visita all’Ospedale de' Lellis di Rieti, accompagnato dal Direttore Generale della Asl di Rieti Marinella D'Innocenzo, dal Direttore Sanitario Assunta De Luca e dal Direttore Amministrativo Anna Petti. Una visita non solo per i pazienti, ma anche per stare vicino al personale e ringraziare medici e infermieri che ogni giorno affrontano l’emergenza Covid-19. "Esprimo al viceministro Sileri - ha sottolineato il Direttore Generale della Asl di Rieti Marinella D'Innocenzo - il nostro ringraziamento per la sua visita e per le sue parole che sono per noi un ulteriore stimolo a fare sempre meglio il nostro lavoro di ogni giorno".

Fragilità e cronicità: tra sisma e pandemia Covid a Rieti

  di M.D’Innocenzo, A.De Luca, G.Banchieri QS, 30 nov 2020, La ASL di Rieti è di fatto un laboratorio in divenire di modelli organizzativi, politiche, procedure e strumenti per implementare le attività di presa in carico, continuità assistenziale verso i pazienti fragili e cronici in una ottica di filiere assistenziali e di integrazione ospedale territorio e di alleanze con gli altri erogatori terzi su obiettivi di salute della popolazione assistita. Fragilità e cronicità sono due aspetti di uno stesso problema: il bisogno di assistenza a lungo termine, che richiede servizi e attività sanitarie e sociali, soprattutto di prossimità, per prevenire o rallentare l’evoluzione delle patologie e migliorare la qualità della vita delle persone coinvolte, attraverso la modifica dei modelli culturali con innovazioni basate sulla “medicina di iniziativa” o di “prossimità” e sul coinvolgimento dei care givers (1-2). leggi l'articolo completo