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da Quotidiano Sanità:

Molise. Di Laura Frattura “rompe” con il Tavolo tecnico: “Non ci stiamo noi alle loro condizioni”

Così il governatore all’uscita della riunione congiunta del tavolo adempimenti e comitato Lea tenutosi oggi a Roma. "Le condizioni che il Tavolo tecnico continua a imporci, si riducono all’indistinta chiusura degli ospedali pubblici, all’aumento delle tasse, alla contrazione di un nuovo mutuo di 290 mln e al licenziamento di centinaia e centinaia di operatori".

09 APR - “Se per evitare il commissariamento della nostra sanità, le condizioni, che il Tavolo tecnico di Roma continua a imporci, si riducono ancora una volta all’indistinta chiusura degli ospedali pubblici, all’aumento delle tasse per i cittadini, alla contrazione di un nuovo mutuo di 290 milioni di euro e al licenziamento di centinaia e centinaia di operatori che lavorano nel nostro servizio regionale, noi per primi diciamo no. La riorganizzazione dell’offerta sanitaria, per noi, passa esclusivamente per due canali precisi, qualità ed efficienza. Parametri, la qualità e l’efficienza, che per i tecnici del Ministeri dell’economia e del Ministero della salute evidentemente contano poco o niente". Così il presidente della Regione Molise, Paolo di Laura Frattura, all’uscita della riunione congiunta del tavolo adempimenti e comitato Lea tenutosi oggi a Roma.
"Usciamo dalla nuova verifica per gli adempimenti regionali e comitato Lea con la certezza che non ci sia alcuna voglia di sentire altre motivazioni che non quelle meramente ragionieristiche. Il diritto dei cittadini alla salute, però, non è un conto matematico. Ignorato, in tal senso, l’importante lavoro di prospettiva, di nuovi indirizzi che pure oggi volevamo mostrare a Roma. La parte tecnica, trincerata dietro a un muro di contrarietà impenetrabile, in particolar modo la rappresentanza del Mef, continua a imputarci inadempienze, tutte derivanti dal passato, sia sul versante economico sia sul versante sanitario fermandosi ad analizzare, oggi, in maniera esclusiva soltanto il 2013. Nessuna valutazione dei nuovi processi messi in atto, nessuna possibilità di una attenzione diversa, proprio in virtù del nuovo corso, nei riguardi del Molise - ha proseguito il governatore -. Impossibile accettare, per quanto riguarda il personale da impiegare nelle strutture pubbliche, la soluzione delle graduatorie, visto che l’ultima a nostra disposizione risale a ben dodici anni fa". (...) continua a leggere


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